Motta, Giuseppe
"Girasoli recisi"
olio su tela - 40x60
Motta
Giuseppe: "...riporta
all'idea di una sonorità mediterranea, che il colore vuole comunque
trascrivere sulla nostra pelle. A questo punto, se riprendiamo i momenti
topici di questa lettera, dobbiamo riconoscere che dietro la passionale
felicità del colore e del marino desiderio, c'è pure
una irrefrenabile inquietudine. Che non è quella di Van Gogh,
nè quella
teatrale di Guttuso. E' un'inquietudine sottile, trattenuta appunto,
che nasconde dietro la rappresentazione mediterraneo-apollinea, l'ansia
desiderante
dionisaca che - entro il terriotiro sapientemente sagnato - erutta,
meglio minaccia di eruttare, il magma della sapienza. La speranza che
le acque,
il cielo, le terre, le materie lignee, le arie mosse ridonino la vita
al grigiore nostalgico della quotidianità. Testimoniano di
questa inquietudine le epifanie che nel colore trionfante abbiamo riconosciuto:
la presenza, invisibile del mare, i momenti tempestosi e fosforescenti
dei cieli, i fantasmi delle luminescenze, i silenzi vibranti delle
calure...In
queste inquietudini s'agitano anche i segni, le tracce degli oggetti
e delle figure negli interni, nelle composizioni d'oggetti e di corpi.
Il che dimostra che, per i paesaggi che prevalgono nella produzione
di Motta, siamo di fronte a un plen-air dell'anima che a una presa
d'atto
della natura e delle tante mimetiche maniere paesaggistiche". |
Gìo Ferri |