Centra, Luigi




"I volti della celluloide"

111x111 - tinte, acrilici, collage

"Alleati due"

90x90 - tempera, acrilico, nitro

 

Centra Luigi, nato a Carpineto Romano (Roma), vive a Veroli (Frosinone). I suoi primi lavori artistici sono state le fotografie in bianco e nero; si divertiva a dipingerle con il colore ricavato dalla carta velina. La sua prima tela, costruita con le lenzuola rovinate di sua madre, fu un vaso di rose tra il 1960 e il 1965. Così inizia a girovagare e a dipingere qualsiasi soggetto, anche fiori e paesaggi in Germania, a Hofeim Ried, alla Neugasse Strasse n. 8 presso "Frau Katerine". Poi Ancora scrive e dipinge a Parigi ed a Besancon in Francia. Ritorna in Germania dove rimarrà almeno 14 anni a Worms ed a Munchen in Baviera, regala libri di poesie e tele viaggiando in treno, facendosi conoscere ovunque, nelle caffetterie, nelle birrerie.

Nel Golfo di Aden nello Yemen nel 1982, poi a Tripoli in Libia, scrive con feliticà, tormentato da questa classe politica e dai grandi amori. Dichiarato dai critici verbalmente il poeta e il pittore "maledetto" (in senso metaforico) ed inquietante, espone le sue opere in tutto il mondo, facendosi apprezzare dalla critica di piccolo e grande dominio, anche come restauratore di chiese e palazzi di antica nobiltà, avendo contatti diretti con diverse regine e re del mondo intero. Ha scritto numerosissimi volumi di vario genere, sotria, narrativa e poesia. Come protagonista ha interpretato in campo amatoriale diversi film. Sogetti suggeriti da Nino Manfredi che ha conosciuto personalmente insieme a Sofia Loren, Carlo Verdone ed il compianto Marcello Mastroianni al quale ha dedicato un'intera pagina come giornalista associato ANSA in una nota rivista "Cronache Italiane" per la sua scomparsa.

Ha conosciuto anche l'artista Mario Schifano con il quale ha condiviso, nel 1983, alcuni giorni di sventura. Le sue opere le ritroviamo nelle grandi enciclopedie e dizionari in diverse località del mondo, nei musei e nelle gallerie di alto prestigio. Commenta Vittorio Sgarbi: "L'arte di Centra comunica il senso dell'esistenza remota, presente e futura". E' pluriaccademico internazionale di grado superiore riscuotendo plausi e riconoscimenti ovunque nel mondo. Dal 1984 è iscritto al Sindacato Libero Scrittori Italiani a Roma. Molti sono stati i critici che hanno commentato le sue opere e la sua personalità. Scrive Antonio Oberti sull'Enciclopedia mondiale C.E.L.I.T.: "dall'Impressionismo LUIGI CENTRA a poco a poco ha dato vita, con la sua perennità inestinguibile di ispirazione, ad un rapporto astratto tra la propria sensibilità ed emotività psichica e l'eterno moto della vita reale. Tele spesso incendiate e rattoppate con spago trasversale oppure inseriti fili di ferro che, come materiale quasi impalpabile, collegano le parti ai piani più diversi, concedendo in questo modo ampia libertà alla sua sensibilità creativa".

Continua il critico Jonathan Zhivago: "Quello che sorprende nelle opere di Centra e la loro aggressività artistica. Nelle sue tele dai colori forti emerge tutta la disperata affermazione della pittura espressionistica di cui si potrebbe dire che il famoso, IL GRIDO di Munch, sia il manifesto di questo movimento. E' ammirevole che ancora oggi nel nostro commerciale panorama artistico si possono trovare pittori come CENTRA che possiedono del titanio furore artistico che è appartenuto anche a quel grande colosso della storiam dell'arte che è MICHELANGELO".

Aggiunge l'illustre Cavaliere della Repubblica Dott.ssa Sonia Camporese: "La pittura di CENTRA è di un astrattismo familiare audace ma comprensivo perchè attinge alle sorgenti inesauribili dell'anima amante dell'armonia. I colori delle sue tele si trasformano in vibrazioni sonore gradite allo spirito stramamente assetato da bellezze increate.

L'artista è pesona estremamente versatile a tutte le espressioni poetiche, letterarie, pittoriche. Ha raggiunto un livello da MAESTRO conseguito con tenacia in un lungo cammino che si snoda dagli anni sessanta fino ai giorni nostri, alla conquista soddisfacente della libertà dello spirito creativo che è la più alta conquista dell' "HOMO SAPIENS" in un cosmo crivellato dai troppi traguardi inutili. Continua tra l'altro il critico Prof. Lino De Stefano: "...bravo artista e velente restauratore, LUIGI CENTRA è anche un abile poeta che ha saputo affidare i propri sentimenti oltrechè alle opere pittoriche anche ai versi; versi che scritti in varie occasioni e in molteplici siti risentono, appunto, delle diverse tematiche che lo hanno ispirato e indotto all'espressione. In un lirica CENTRA scrive che "gli essere umani sono destinati a recitare il solito rosario", ma parafrasando il mistico, possiamo aggiungere che proprio l'ostinazione ispirativa ha messo in condizione il poeta di realizzare la sua interna produzione visto, come egli osserva, che non ha "paura di affrontare ancora la vita, il mondo".